Sappiamo di cosa si tratta ma non sappiamo come si legge e cosa significa, parliamo dell’attestato di prestazione energetica, ora vediamo quali sono i dati di interesse che vanno tenuti sott’occhio.
Nel Certificato Energetico, in prima pagina, sono riportati 4 “tachimetri” che contengono un indice numerico espresso in kWh/m2 anno.
L’indice Epi, espresso in kWh/m2anno è l’Indice Energia Primaria per il Riscaldamento Invernale. È l’energia che viene consumata in un anno per riuscire a riscaldare un metro quadro del locale. Questo è l’indice più importante, che meglio permette di confrontare i vari immobili fra loro, facendo riferimento alla prestazione del riscaldamento. Prendiamo ad esempio due appartamenti: se l’Attestato di Certificazione energetica indica che uno ha indice EPi di 50,0 kWh/m2anno e l’altro ha indice EPi di 100,0 kWh/m2anno, significa che il secondo “consuma” il doppio dell’energia del primo per ogni metro quadro, indipendentemente dalla dimensione dell’appartamento.
L’indice EPacs, (indice energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria) indica invece quanta energia si deve consumare in un anno per produrre l’acqua calda sanitaria. Questo valore dipende in gran parte dal modo con cui essa viene prodotta. In genere il sistema meno efficiente che porta ad un valore di EPacs più alto è quello con boiler elettrico.
La somma dei due indici cioè EPi+EPacs fornisce il valore dell’indice EPgl (indice energia primaria globale) che non è altro che la somma degli altri due. La collocazione in una delle classi energetiche da A a G, si fa con riferimento a quest’ultimo indice, l’EPgl. Per avere quindi un immobile in una classe “buona” (ovvero classe C,B,A) occorre che siano efficienti sia il sistema edificio-impianto sul riscaldamento, sia il sistema di produzione e distribuzione dell’acqua calda sanitaria.
L’EPi, invol. è l’energia “dispersa” dalla casa (e dipende dalle dispersioni, dalla ventilazione, dagli apporti interni e da quelli solari), mentre l’EPi è l’energia che “consumiamo” per compensare quella dispersa tenuto conto delle perdite di efficienza dell’impianto di riscaldamento, che a loro volta dipendono dal tipo di caldaia, dall’isolamento delle tubazioni, dal sistema di regolazione, e così via.
Per meglio chiarire il concetto si potrebbe dire che un edificio con un EPi, invol. alto disperde molta energia e quindi avrà di conseguenza un EPi alto e una classe energetica bassa quindi non buona, ma quanto più vicini sono i valori di EPi, invol. e EPi, tanto maggiore sarà l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e viceversa.
L’attestato di certificazione energetica deve essere aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione, edilizio e impiantistico, che modifica la prestazione energetica dell’edificio nei termini seguenti:
•ad ogni intervento migliorativo della prestazione energetica a seguito di interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della superficie esterna dell’immobile;
•ad ogni intervento migliorativo della prestazione energetica a seguito di interventi di riqualificazione degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria che prevedono l’istallazione di sistemi di produzione con rendimenti più alti di almeno 5 punti percentuali rispetto ai sistemi preesistenti;
•ad ogni intervento di ristrutturazione impiantistica o di sostituzione di componenti o apparecchi che, fermo restando il rispetto delle norme vigenti, possa ridurre la prestazione energetica dell’edificio.