Riscaldamento centralizzato. Come funziona il riscaldamento condominiale e quali sono i vantaggi che porta. Quanto si può risparmiare ogni anno.
Dopo il Dpr 59/2009, in vigore dal 25 giugno, in ogni edificio è obbligatorio il riscaldamento centralizzato come unica forma di impianto per gli edifici con più unità abitative. Esistono delle eccezioni al decreto ma ne parleremo più tardi nell’articolo. Per il momento concentriamoci sulla normativa in vigore e spieghiamo tutti i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di riscaldamento.
La differenza tra un riscaldamento autonomo e uno centralizzato è sicuramente molto intuitivo. L’impianto di riscaldamento centralizzato ha orari e modalità comuni, intese come massimali di temperatura e funzionamento della caldaia. Per l’appunto funzionano tutti con una grande caldaia. Può essere alimentata a metano o a gasolio.
Le caldaie a condensazione hanno 3 principali organi che permettono al sistema di funzionare per come è stato ideato: la caldaia centrale, le valvole termostatiche e i contabilizzatori di calore.
La differenza sta in quello che avviene nelle abitazioni dopo che viene utilizzato il riscaldamento. Infatti ognuno può avere la propria parte di caldaie condominiali, grazie all’utilizzo di valvole termostatiche. Queste valvole a forma di manovella permettono la suddivisione del calore non solo per ogni abitazione, ma per ognuno dei caloriferi presenti nell’unità abitativa.
Il riscaldamento centralizzato contabilizzato e le caldaie condominiali diventano obbligatorie, in tutta Italia, con il decreto UE che mira all’efficienza energetica. Il sistema di “contacalorie” o “conta-calore” obbligatorio, introduce nei condomini italiani un buon meccanismo di termoregolazione grazie al quale gli abitanti possono settare la temperature desiderata nel proprio appartamento.
Le caldaie condominiali sono situate in una posizione tale da poter servire facilmente tutte le unità abitative di un condominio. Il sistema è esattamente il medesimo di quello che veniva utilizzato prima.
Caldaia condominiale: il motore del riscaldamento centralizzato.
Il riscaldamento centralizzato ha come suo capostipite la caldaia condominiale. Infatti, come è facilmente intuibile, in un sistema in cui il riscaldamento è comune, ciò che costituisce il comun denominatore è proprio la caldaia.
Il compito della caldaia è quello di alimentare l’acqua di ricircolo e farla muovere all’interno di tutta la rete. Se paragonassimo un impianto di riscaldamento al corpo umano, la caldaia a condensazione sarebbe il cuore, le tubature sarebbero vene e arterie e i radiatori sarebbero i vari organi.
Come vedremo tra poco nell’articolo, la caldaia condominiale non basta a risparmiare; ci sono altre due variabili che aiuteranno: l’utilizzo di una caldaia a condensazione e l’impiego di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore.
Nonostante la caldaia condominiale vi faccia risparmiare parecchio, e se la caldaia condominiale è a condensazione si risparmia ancora di più, i veri supereroi del risparmio sono le valvole termostatiche e i contabilizzatori di calore. Anche se si travestono con nomi difficili i contabilizzatori di calore e le valvole termostatiche hanno una funzione molto semplice: regolare a piacimento il calore e contare l’esatto quantitativo di energia che un determinato radiatore ha consumato.
In caso di rottura, una caldaia condominiale deve essere sostituita pensando a specifiche valutazioni per non inciampare nei vecchi errori. Una delle valutazioni che vanno fatte riguarda l’efficienza energetica. Infatti una caldaia a condensazione tradizionale, tra i vari problemi che può avere, è arretrata dal punto di vista del risparmio energetico. Basti pensare che parte del calore viene disperso nell’ambiente attraverso i fumi di scarico e dalla naturale dispersione che avviene quando l’acqua calda passa nei tubi rilasciando parte del calore.
Questo è probabilmente il più importante tra i motivi che portano a cambiare la caldaia condominiale.
Valvole termostatiche prezzi: quanto costano in rapporto a quanto si risparmia.
Il metro di misura del riscaldamento centralizzato è sicuramente la valvola termostatica e il suo compagno di viaggio contabilizzatore di calore. Vediamo come funzionano questi due strumenti.
Le valvole termostatiche hanno un funzionamento simile a quello di qualsiasi altra valvola. Sono infatti delle manopole che vengono applicate ad una delle bocchette del termosifone, quella di entrata dell’acqua. Grazie alla semplice torsione della valvola si può decidere la quantità di acqua che entrerà nel calorifero e quindi di calore che si vuole ottenere in una stanza. La novità interessante è la possibilità di scegliere la temperatura in ogni calorifero e quindi avere temperature diverse in ogni stanza della casa.
I gradi erogati dal radiatore aumentano di 5 in 5 a partire da 10 gradi del livello 1 segnato sulla valvola:
- il livello 1 corrisponde a 10° C
- il 2 a 15° C
- il 3 a 20° C
- il 4 a 25° C
- il 5 al massimo calore che il termosifone può erogare
In pratica questo significa che,se tieni la valvola sul 3, una volta che nella stanza vengono raggiunti i 20° C il termosifone viene ‘isolato’ dall’impianto centrale interrompendo il riscaldamento di quell’ambiente fino a quando la temperatura sarà scesa e la valvola si riaprirà rimettendo il radiatore in attività.